Il Disegno del Novecento è il titolo dell’attuale mostra che vuole attirare e focalizzare l’attenzione sul processo primario dell’artista ovvero l’dea prima, fresca, impulsiva, violenta, a volte tormentata, ossessiva che spinge l’artista a creare. La mostra trae spunto dalle parole di Francesco De Bartolomeis, autore del libro Il disegno del Novecento:

“Occuparsi di disegni (schizzi, prime idee, progetti o opere grafiche compiute) è come entrare nello studio degli artisti, ampliare in aree essenziali la loro conoscenza. Con questo spirito ho colto l’occasione di dedicarmi a una mia antica predilezione i cui primi risultati sono Segno antidisegno di Lucio Fontana (1967) e Il progetto dell’irrazionale di Scanavino (1972). Nel mio lavoro, una sorta di conversazione con artisti grandi e meno grandi, ho ascoltato e dato risposte attente e partecipi. Ho considerato solo i disegni che mi sono stati messi a disposizione negli originali tramite la Galleria Benappi promotrice, cosa non comune, di una iniziativa culturale. I disegni, provenienti da varie collezioni private, li ho potuti toccare, osservare a lungo e, ripetutamente, mettere a confronto. La tipologia dal primo decennio del secolo scorso che ho potuto presentare lascia fuori artisti importanti. In alcuni casi sono presenti nella ricostruzione critica incentrata sulle relazioni dei disegni con opere di pittura e di scultura per tentare di definire l’identità di ogni artista quanto a tecniche, contenuti, simboli, stile. Nelle particolarità del periodo storico e dell’ambiente culturale.”